
Cos’è il phishing e come agisce (www.onetechstop.net)
Nel contesto della crescente sofisticazione delle truffe informatiche, il phishing resta una delle tecniche più insidiose e diffuse.
Questa forma di frode digitale si manifesta principalmente attraverso email fraudolente che simulano la comunicazione di enti affidabili, come banche, piattaforme di streaming o corrieri, con l’obiettivo di “pescare” informazioni sensibili dalle vittime.
Il termine phishing, derivato dall’inglese “fishing” (pescare) con la sostituzione della “f” in “ph” per richiamare l’ambito informatico, descrive un attacco basato sull’inganno, in cui i truffatori cercano di ottenere dati personali o finanziari fingendo di essere un’organizzazione o un individuo affidabile. I messaggi di phishing sono progettati per spingere l’utente a compiere azioni rischiose, come cliccare su link che portano a siti web falsi (tecnica nota come website spoofing), dove inserire credenziali o dati bancari finiscono per consegnare le informazioni direttamente ai criminali.
Un esempio tipico è un’email che si spaccia per una comunicazione ufficiale di Netflix, nella quale si informa il destinatario della scadenza imminente dell’abbonamento e si offre un’estensione gratuita di 90 giorni, chiedendo però l’inserimento dei dati della carta di credito. Il link presente conduce a una pagina falsa che riproduce fedelmente quella originale, ma è un’esca per sottrarre dati sensibili.
Oltre al rischio di furto di informazioni, il semplice clic su link o allegati contenuti nelle email di phishing può attivare il download di malware, come virus, ransomware o spyware, che compromettono la sicurezza dei dispositivi e facilitano ulteriori furti o attacchi.
Strategie per riconoscere un’email di phishing
Riconoscere un’email di phishing richiede attenzione a diversi segnali rivelatori. La maggior parte di queste truffe fa leva su un senso di urgenza o su promesse di vantaggi eccezionali, spesso accompagnate da espressioni allarmistiche come “URGENTE” o “ATTENZIONE!!”, che mirano a generare panico e impedire una valutazione razionale del messaggio.
Tra gli indizi più comuni:
- Indirizzo email del mittente: spesso è incomprensibile, nascosto o leggermente alterato rispetto a quello ufficiale. Confrontare sempre l’email ricevuta con quella autentica dell’ente.
- Link sospetti o non corrispondenti: posizionando il cursore sul link senza cliccare, si può verificare l’URL reale, che spesso differisce da quello ufficiale o appare sospetto.
- Errori ortografici o grammaticali: anche se in diminuzione nei tentativi più sofisticati, le email di phishing presentano spesso errori evidenti o traduzioni imprecise, dovute a software automatici.
- Assenza di contatti reali e riferimenti alla privacy: le comunicazioni autentiche includono sempre riferimenti chiari a contatti e policy sulla privacy; le email di phishing li omettono o riportano informazioni inventate.
- Mancanza di personalizzazione: le email ufficiali utilizzano sempre il nome del destinatario; quelle di phishing spesso si limitano a formule generiche o errate.
In particolare, le istituzioni finanziarie non richiedono mai tramite email o SMS dati riservati come il PIN della carta o le credenziali di accesso, che devono essere comunicati esclusivamente tramite app o piattaforme ufficiali.
La prevenzione del phishing passa da una combinazione di consapevolezza individuale e strumenti tecnologici avanzati. È fondamentale formare gli utenti, sia a livello personale che aziendale, per riconoscere tempestivamente i tentativi di truffa e adottare comportamenti prudenti.

Tra le misure tecniche più efficaci rientrano:
- Autenticazione a due fattori (2FA/MFA): protegge gli account online richiedendo un secondo livello di verifica, come un codice inviato al telefono, limitando l’accesso anche in caso di furto di password.
- Software antivirus e antimalware aggiornati: supportano il blocco di siti di phishing e l’individuazione di allegati malevoli.
- Filtri antispam e antiphishing: integrati nella maggior parte dei servizi di posta elettronica come Gmail e Outlook, riducono significativamente la ricezione di email fraudolente.
- Aggiornamenti regolari di sistema e browser: correggono vulnerabilità sfruttate dai criminali per infiltrarsi nei dispositivi.
- Firewall e backup periodici: aggiungono ulteriori livelli di difesa e protezione dei dati in caso di attacchi ransomware.
Inoltre, strumenti di sicurezza completi come Norton 360 offrono funzionalità specifiche anti-phishing, tra cui la protezione web che blocca l’accesso ai siti noti per frodi, la scansione preventiva delle email e il monitoraggio del dark web per individuare violazioni di credenziali.

Nonostante tutte le precauzioni, può capitare di cadere nella trappola del phishing. In questi casi è essenziale agire rapidamente:
- Bloccare immediatamente la carta di credito o il conto bancario tramite app o contattando l’assistenza ufficiale.
- Richiedere alla banca il disconoscimento delle transazioni non autorizzate, con la possibilità di ottenere il rimborso se la truffa viene riconosciuta.
- Denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine, in particolare alla polizia postale, che può avviare le indagini.
- Segnalare l’email sospetta a organismi come AGCOM e al Garante della Privacy, per contribuire al contrasto collettivo del fenomeno.
Infine, mantenere una sana dose di scetticismo e verificare sempre la veridicità delle richieste ricevute è la prima barriera contro il phishing, una minaccia che sfrutta la semplicità e la diffusione di internet per colpire milioni di utenti in tutto il mondo.