
Apple, si rischia la produzione iPhone: cosa sta accadendo - Onetechstop.net
Smartphone Apple, la verità che nessuno ti dice: si rischia davvero lo stop della produzione dei modelli iPhone.
Un nuovo capitolo della disputa legale tra colossi tecnologici getta ombre sulla produzione degli iPhone Apple e sull’intera catena di approvvigionamento globale.
Il gruppo cinese BOE Technology Group, uno dei principali fornitori di display OLED per la famiglia iPhone, è al centro di un contenzioso che potrebbe avere ripercussioni di vasta portata per la produzione degli smartphone Apple.
La battaglia legale tra BOE e Samsung Display e il ruolo di Apple
La Commissione per il Commercio Internazionale statunitense (ITC) ha emesso una decisione preliminare che accusa BOE e sette sue controllate di aver violato le normative federali americane sui segreti commerciali, appropriandosi indebitamente di tecnologie proprietarie appartenenti a Samsung Display. Questa accusa, che rientra nella protezione prevista dalla Sezione 337 del Tariff Act, mette a rischio la fornitura di display OLED destinati agli iPhone. BOE rappresenta attualmente circa il 20% dei fornitori di schermi OLED per la linea iPhone 16, con una capacità produttiva annua stimata intorno ai 100 milioni di unità.
Per rafforzare il rapporto con Apple, l’azienda ha investito in un impianto produttivo dedicato esclusivamente all’assemblaggio di display per il colosso di Cupertino nella provincia del Sichuan. Tuttavia, le tensioni tra BOE e Apple non sono nuove: fin dal debutto come fornitore con l’iPhone 12 nel 2020, la qualità dei pannelli BOE è stata oggetto di critiche da parte di Apple, che ha imposto severi standard di controllo. La sentenza dell’ITC propone misure drastiche, tra cui il divieto di importazione negli Stati Uniti dei display OLED prodotti da BOE e la rimozione dal mercato di tutti i prodotti già presenti nei magazzini americani.
Vista la natura delle decisioni preliminari ITC, che difficilmente vengono annullate, la prospettiva di un blocco definitivo appare concreta. La disputa tra BOE e Samsung si articola su diversi fronti. Oltre all’accusa per uso illecito di segreti industriali, le due aziende sono impegnate in ben sei cause legali, di cui cinque per violazione di brevetti. Negli ultimi mesi BOE ha intrapreso un’ulteriore azione legale contro la linea Galaxy di Samsung, rivolgendo l’attenzione a modelli di punta come il Galaxy Z Fold 5, Z Fold 6 e il prossimo Galaxy S25 Ultra. L’azienda cinese non si limita a chiedere il riconoscimento delle violazioni, ma ha richiesto anche il divieto di vendita di questi dispositivi negli Stati Uniti e il rimborso delle spese legali, segnalando un approccio estremamente aggressivo per tutelare i propri interessi.

Qualora BOE venisse esclusa dal mercato statunitense, la distribuzione degli ordini per gli schermi OLED destinati agli iPhone verrebbe redistribuita tra gli altri fornitori, principalmente Samsung e LG. Questa riorganizzazione potrebbe generare un incremento dei costi di produzione per Apple, potenzialmente riflesso in un aumento dei prezzi finali per i consumatori. Inoltre, la rimozione di BOE dalla catena di fornitura potrebbe causare ritardi nelle consegne o una disponibilità ridotta di alcuni modelli iPhone nel breve termine.
Nonostante ciò, l’esperienza pluriennale di Apple nella gestione di una supply chain complessa dovrebbe consentire di mitigare gli effetti immediati sui clienti finali. Tuttavia, la vicenda mette in luce le vulnerabilità di un settore altamente interconnesso e competitivo, dove la tutela della proprietà intellettuale si scontra con le dinamiche di mercato globali. La sentenza definitiva dell’ITC, attesa per novembre 2025, sarà cruciale non solo per BOE e Apple, ma anche per il futuro equilibrio della competizione globale nel mercato degli schermi OLED per smartphone.