
Google rade al suolo il Play Store: rimosse un milione di app - onetechstop.net
Google ha dimezzato le app presenti sul Play Store in un anno: una mossa radicale per alzare la qualità e garantire maggiore sicurezza agli utenti Android.
In dodici mesi, il numero di app disponibili sul Google Play Store è passato da 3,4 milioni a circa 1,8 milioni. Una riduzione drastica, pari a quasi il 47%, che non è frutto del caso. Google ha avviato un’operazione di pulizia strutturata, con l’obiettivo dichiarato di migliorare la qualità complessiva delle applicazioni e rafforzare la sicurezza degli utenti. Secondo l’analisi condotta da AppFigures, il taglio riguarda soprattutto app obsolete, non aggiornate o con contenuti ritenuti ingannevoli o dannosi. Un intervento deciso, che modifica profondamente l’ecosistema Android e riduce il divario numerico con l’App Store di Apple, oggi fermo a circa 1,64 milioni di app.
Una nuova linea: meno app, più sicurezza e qualità
Negli anni, il Play Store ha visto crescere in modo incontrollato la quantità di app pubblicate, molte delle quali senza alcun controllo reale su funzionalità, sicurezza o valore per l’utente. La conseguenza è stata una piattaforma affollata da software inutili, cloni mal riusciti, contenuti potenzialmente dannosi e violazioni delle linee guida. Google ha deciso di invertire la rotta, rafforzando i criteri di permanenza e applicando filtri più severi.

Sono state rimosse app non più supportate dagli sviluppatori, progetti abbandonati da anni e prodotti che non rispettavano i parametri minimi richiesti. Parallelamente, è stato introdotto un monitoraggio continuo basato su intelligenza artificiale, in grado di rilevare comportamenti anomali e segnalare app sospette in tempo reale.
Questo nuovo approccio sta già modificando la percezione degli utenti: meno quantità, più fiducia, soprattutto per chi scarica app legate alla finanza, alla salute o alla gestione dei dati personali. L’obiettivo è restituire al Play Store un ruolo di riferimento, non solo per la varietà, ma per l’affidabilità.
Un mercato che cambia: meno visibilità, più spazio per chi investe
La riduzione del numero totale di app avrà effetti anche su altri fronti, in particolare nel mercato pubblicitario. Meno app significa meno concorrenza diretta, ma anche più difficoltà per i nuovi arrivati a guadagnare visibilità. In compenso, le app di qualità hanno ora maggiori possibilità di emergere, attrarre utenti reali e accedere a investimenti più significativi.
Google ha anche aumentato il supporto per gli sviluppatori virtuosi, fornendo strumenti tecnici e risorse per incoraggiare pratiche di sviluppo solide e aggiornamenti regolari. Il messaggio è chiaro: chi lavora con serietà e offre esperienze valide sarà premiato, chi pubblica contenuti scadenti sarà escluso.
Anche altre piattaforme si stanno muovendo in questa direzione. Microsoft, Amazon, Huawei stanno adottando strategie simili per garantire standard più elevati nei loro store. Il trend è globale: la qualità torna al centro, e i marketplace digitali smettono di essere discariche virtuali per tornare ad essere ambienti sicuri e curati.
Per gli utenti finali, questo significa meno rischio e più tempo speso su app realmente utili. Per gli sviluppatori, la sfida si sposta sulla sostenibilità a lungo termine. Il boom dei numeri lascia spazio a una fase nuova, in cui contano reputazione, aggiornamenti costanti e valore reale.