
Cos’è il SAR e perché è importante (www.onetechstop.net)
L’uso diffuso degli smartphone ha sollevato da tempo interrogativi riguardo ai valori SAR e ai potenziali rischi per la salute.
Nonostante numerosi studi epidemiologici non abbiano stabilito un nesso certo tra l’impiego del cellulare e l’insorgenza di tumori, le autorità di diversi Paesi hanno definito limiti di emissione precauzionali, basandosi proprio sui valori SAR. Scopriamo cosa rappresentano questi valori, quali sono i limiti imposti e quali smartphone si distinguono per i livelli di emissione più bassi o più elevati.
Il SAR, acronimo di Specific Absorption Rate o tasso di assorbimento specifico, misura la quantità di energia elettromagnetica assorbita da un corpo umano per unità di massa (espressa in watt per chilogrammo, W/kg). In pratica, indica la velocità con cui i tessuti corporei assorbono energia quando esposti a campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF), come quelli emessi dai telefoni cellulari durante il loro funzionamento.
I cellulari emettono onde RF per comunicare con le reti di telefonia mobile (2G, 3G, 4G e 5G), che si trovano nella gamma di frequenze non ionizzanti. Queste onde, anche se non abbastanza potenti da danneggiare il DNA o causare mutazioni cancerogene, possono produrre un leggero riscaldamento della zona in cui il telefono viene tenuto, tipicamente l’orecchio o la testa, ma tale effetto non è sufficiente a innalzare la temperatura corporea interna in modo significativo.
Le misure del SAR aiutano a garantire che i dispositivi non superino limiti di sicurezza stabiliti per proteggere la salute degli utenti, anche se l’esposizione reale nel quotidiano è spesso molto inferiore ai valori massimi misurati in laboratorio.
Limiti normativi e metodologie di misurazione del SAR
A livello internazionale, Unione Europea e Stati Uniti hanno adottato limiti differenti per il SAR, ma con l’obiettivo comune di fissare un tetto massimo alle emissioni di onde radio dai dispositivi mobili. Nell’UE il limite è di 2,0 W/kg, calcolato su 10 grammi di tessuto, mentre negli Stati Uniti la Federal Communications Commission (FCC) stabilisce un limite di 1,6 W/kg, ma riferito a un volume di 1 grammo di tessuto.
Le misurazioni del SAR si effettuano utilizzando un manichino chiamato SAR Phantom, che simula la testa umana. Il telefono viene posizionato vicino all’orecchio del manichino e misurato nelle zone di maggiore assorbimento, spesso quelle più vicine all’antenna. Si effettuano test a diverse frequenze per coprire tutte le bande di comunicazione del dispositivo.
È importante sottolineare che questa metodologia, seppur standardizzata, non replica perfettamente la complessità dei tessuti umani e delle condizioni reali d’uso, ma fornisce un parametro di riferimento utile per la sicurezza.

Secondo le più recenti evidenze scientifiche, come quelle del Cohort Study of Mobile Phones and Health (COSMOS) e confermate da istituzioni quali il National Cancer Institute e la Commissione Europea, non esistono prove convincenti che l’uso del cellulare aumenti il rischio di tumori cerebrali o altre patologie gravi. Tuttavia, studi come l’INTERPHONE hanno evidenziato un possibile aumento del rischio per il neurinoma del nervo acustico negli utilizzatori intensivi di modelli più vecchi, anche se con limitazioni metodologiche e riferimenti a tecnologie ormai superate.
Per precauzione, si raccomandano alcune semplici misure per ridurre l’esposizione alle onde a radiofrequenza:
- Usare il cellulare meno frequentemente.
- Preferire l’uso di auricolari o il vivavoce, che aumentano la distanza tra il dispositivo e la testa. Le cuffie Bluetooth, ad esempio, emettono onde radio a potenze molto inferiori rispetto ai telefoni.
- Evitare di tenere il dispositivo a contatto continuo con il corpo, soprattutto quando il segnale è debole o durante spostamenti, situazioni in cui la potenza di trasmissione aumenta.
- Conservare il telefono in borse o giacche, non nelle tasche a contatto diretto con la pelle.

Non tutti gli smartphone sono uguali in termini di emissioni: alcuni modelli sono progettati per avere valori SAR più bassi, mentre altri si avvicinano maggiormente ai limiti di legge. Ecco una panoramica aggiornata sui valori SAR misurati nei dispositivi più diffusi sul mercato:
Smartphone con i valori SAR più alti
- Huawei P40 Pro: 1,65 W/kg (testa e corpo)
- Samsung Galaxy Note 20 Ultra: 1,59 W/kg (testa e corpo)
- Apple iPhone 12 Pro Max: 1,58 W/kg (testa e corpo)
- OnePlus 8 Pro: 1,56 W/kg (testa e corpo)
- Xiaomi Mi 11: 1,55 W/kg (testa e corpo)
- Sony Xperia 1 II: 1,54 W/kg (testa e corpo)
- Google Pixel 5: 1,50 W/kg (testa e corpo)
- Motorola Edge Plus: 1,48 W/kg (testa e corpo)
- Nokia 9 PureView: 1,45 W/kg (testa e corpo)
- LG V60 ThinQ: 1,44 W/kg (testa e corpo)
- Motorola Edge 50 Ultra: 1,33 W/kg (testa) | 1,37 W/kg (corpo)
- Samsung Galaxy S25 Ultra: 1,246 W/kg (testa) | 1,420 W/kg (corpo)
Smartphone con i valori SAR più bassi
- ZTE Blade V10: 0,13 W/kg (testa) | 0,22 W/kg (corpo)
- Samsung Galaxy Note 10+: 0,19 W/kg (testa) | 0,28 W/kg (corpo)
- Samsung Galaxy Note 10: 0,21 W/kg (testa) | 0,29 W/kg (corpo)
- LG G7 ThinQ: 0,24 W/kg (testa) | 0,32 W/kg (corpo)
- Huawei P30: 0,33 W/kg (testa) | 0,41 W/kg (corpo)
- Xiaomi Redmi Note 2: 0,34 W/kg (testa) | 0,42 W/kg (corpo)
- Honor X8: 0,84 W/kg (testa) | 1,02 W/kg (corpo)
- Apple iPhone 11: 0,95 W/kg (testa) | 1,13 W/kg (corpo)
- Realme GT Neo 3: 0,91 W/kg (testa) | 1,09 W/kg (corpo)
- Samsung Galaxy A53 5G: 0,90 W/kg (testa) | 1,08 W/kg (corpo)